Facciamo un piccolo viaggio assieme ai grassi, dalla bocca ai fianchi!
Sappiamo tutto di come sia facile ingrassare, del perchè si ingrassa. Del come si ingrassa poi ci sono dei veri specialisti. Ma scommetto che non sapete esattamente tutti i passaggi biochimici ed ormonali che dall’alimentazione portano i grassi fino ai depositi (addome, fianchi, coulotte de cheval, gamba…). Così ho deciso di spiegarveli una volta per tutte.
Cominciamo dicendo che la deposizione di grasso sotto la cute è un processo estremamente complesso che coinvolge diversi meccanismi, soprattutto biochimici ed ormonali, ma anche di natura genetica. In questo breve articolo analizzeremo questa via dal punto di vista biochimico. Tutto comincia al supermercato (o in pasticceria o in pizzeria). Acquistiamo alimenti molto calorici, e soprattutto ricchi di grassi e carboidrati. Mangiamo, spesso non per nutrirci ma per soddisfare carenze d’affetto, per golosità, o per spirito di aggregazione, o semplicemente per noia. Le motivazioni per cui mangiamo sono davvero tante, ma spesso portano ad introdurre quantitativi calorici che vanno al di là del nostro fabbisogno.
Nel momento in cui mangiamo più del necessario si scatenano nel nostro organismo tutta una serie di reazioni. Il pasto che viene ingerito arriva nello stomaco dove viene parzialmente digerito e poi nell’intestino dove si completa il processo di digestione. I grassi che vengono estrapolati dal cibo da parte delle cellule della mucosa intestinale vengono convertiti in triacilgliceroli. Questi Triacilgliceroli (o Trigliceridi) sono formati da acidi grassi liberi legati (da una reazione di esterificazione) ad una molecola di Glicerolo. I Trigliceridi vengono impacchettati in delle particelle sferiche chiamate Chilomicroni.I Chilomicroni dalla cellula intestinale passano al tessuto linfatico, e da lì poi passano nel torrente circolatorio (nel sangue). Dal sangue i Chilomicroni vengono veicolati ai vari organi e tessuti.Una volta giunti a destinazione (ad esempio sul tessuto adiposo dei fianchi o dell’addome) i Chilomicroni rilasciano gli acidi grassi liberi, e lo fanno grazie ad un enzima chiamato lipoproteina lipasi. Questi acidi grassi liberi entrano all’interno della cellula adiposa e lì vengono nuovamente immagazzinati sotto forma di trigliceridi. I Chilomicroni residui invece contengono molto colesterolo, entrano all’interno del Fegato e rilasciano il colesterolo in eccesso, il quale viene immagazzinato sotto forma di Lipoproteine a densità molto bassa (VLDL) da cui poi si origineranno le IDL. Dalle IDL si originano le LDL (il famoso colesterolo cattivo, poverino, secondo me non è cattivo, è che ha avuto un trauma infantile) e poi le HDL. Durante tutti questi passaggi vengono liberati sempre altri acidi grassi liberi che a sua volta vengono veicolati al tessuto adiposo ed immagazzinati nelle cellule adipose sotto forma di trigliceridi.
Una curiosità: il numero di cellule adipose viene determinato nella primissima infanzia, in età adulta gli adipociti possono soltanto aumentare o diminuire il loro volume, purtroppo però possono diventare davvero enormi. E i Carboidrati? beh anch’essi se assunti in eccesso vengono trasformati in acidi grassi. A differenza degli adipociti però il loro contenitore (ovvero i depositi di Glicogeno nel fegato) ha una capienza ben definita e non può aumentare di volume per cui il glucosio in eccesso viene immediatamente convertito in acidi grassi ed immagazzinato nel tessuto adiposo. Quando si assumono dei carboidrati in eccesso quindi questi vengono convertiti subito in grasso, ma il danno non finisce lì. Se si assumono troppi carboidrati aumenta la glicemia e di conseguenza viene liberata più Insulina nel sangue. L’insulina è un ormone che ha varie funzioni, una delle quali è quella di stimolare la deposizione di grasso nelle sedi di accumulo, ad esempio l’addome. Anche le proteine infine se assunte in eccesso contribuiscono ad aumentare la massa grassa.
Ci sono tantissimi altri meccanismi ormonali e genetici che regolano l’assunzione di calorie e l’aumento di massa grassa, ad esempio il gene che codifica per la Leptina, regola la sensazione di sazietà e talvolta si instaura una Leptino-resistenza che induce il paziente a mangiare in quantità incontrollata, scatenando tutte le reazioni appena citate e non solo.
E voi che avete mangiato oggi?
Dott. Daniele Fortunato 3287152402